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IL RAPPORTO AMBIENTE 2023: TANTE SFIDE APERTE 

SAFE Green in prima linea per migliorare la qualità ambientale

Pubblicati i dati del Sistema nazionale protezione ambientale (SNPA)

È stato presentato a Roma il 21 febbraio 2024 il quarto Rapporto Ambiente 2023 del SNPA, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) Gilberto Pichetto Fratin. 

Il Report contiene un’analisi in 21 punti sulla qualità ambientale in Italia, per capire in quale direzione, se giusta o sbagliata, si stanno muovendo i trend, quali indicatori risultano a valori stabili, quali elementi andrebbero maggiormente indagati e migliorati.

Il quadro complessivo del Rapporto SNPA

Il quadro complessivo è stato valutato buono, ma nell’insieme ci sono ancora diversi miglioramenti da curare. 

Complessivamente, l’Italia si rivela in linea con gli obiettivi europei e di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili e raggiunge buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti, mentre diminuisce il loro smaltimento in discarica

Buoni anche i risultati nel campo dell’agricoltura biologica, settore in cui aumentano anche i controlli agli impianti produttivi. In Italia il biologico interessa il 18,7% della superficie agricola utilizzata (SAU) e il 7,3% del numero di aziende agricole, secondo i dati raccolti in occasione del Censimento ISTAT 2020.  Nell’ultimo trentennio l’andamento del biologico è stato crescente sia in termini di operatori sia di superficie coltivata, a discapito dello storico declino della superficie agricola utilizzata in Italia. A livello europeo, l’Italia è tra gli stati membri più virtuosi: la superficie agricola biologica complessiva dell’UE27 è circa il 10% della SAU.

Viceversa, non ancora positivo, anzi piuttosto deludente, il trend in materia di qualità dell’aria, sebbene in lento miglioramentosoprattutto per quanto riguarda il particolato PM2,5, con riduzioni, per altro, del livello di PM10. C’è da dire che l’andamento delle concentrazioni del particolato PM2,5 nel medio periodo (2013–2022) è generalmente decrescente. Il valore limite previsto dalla normativa è rispettato nella quasi totalità delle stazioni. Certo l’obiettivo di raggiungere il livello soglia raccomandato dall’OMS (più basso di quello soglia vigente attualmente in UE) appare, purtroppo, ancora lontano.

Risultano poi sempre critiche:

  • la situazione delle emissioni di gas serra (in Lombardia si emette circa il 18% delle emissioni di gas serra italiane; fra le regioni che sono maggiormente responsabili della produzione di gas serra seguono con una quota compresa fra l’8 ed il 10%, l’Emilia-Romagna, la Puglia, il Veneto e il Piemonte);
  • l’incidenza del turismo sulla produzione di rifiuti urbani
  • la produzione di rifiuti speciali;
  • l’avanzata del consumo di suolo

Più stabile risulta la situazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, della gestione delle aree protette e del rumore.

Gli indicatori che popolano il Rapporto Ambiente sono anche utili a monitorare gli obiettivi fissati rispettivamente dal Green Deal europeo, dall’Agenda 2030, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dall’Ottavo programma d’azione ambientale.

Il contributo di SAFE Green s.t.a.

Su tutti i temi affrontati dal Rapporto, SAFE Green s.t.a è impegnata in prima linea, accompagnando imprese, pubbliche amministrazioni, professionisti, enti del terzo settore, aggregazioni multilaterali ed enti di ricerca a migliorare la propria sostenibilità e curare la conformità alle norme, anche per evitare illeciti ambientali, sanzioni e complicazioni. Contattateci per un primo consulto gratuito.