ECONOMIA CIRCOLARE

L’economia circolare, tassello della più ampia Green Economy, è quel modello economico e produttivo concepito per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre gli sprechi, contrastando l’approccio tradizionale lineare di “prendere, fare, usare e gettare”. Invece di produrre, utilizzare e smaltire, l’economia circolare mira a mantenere i materiali, le risorse e i prodotti in circolazione il più a lungo possibile attraverso strategie di riuso, riparazione, riciclo e riutilizzo, come anche promosso dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea secondo i target dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

L’obiettivo principale dell’economia circolare è quello di creare un ciclo virtuoso in cui i prodotti e i materiali mantengono il loro valore e la loro utilità nel tempo, riducendo così l’impatto ambientale e contribuendo alla lotta al cambiamento climatico riducendo l’emissione di gas climalteranti, il consumo di risorse e quini la produzione di rifiuti e la loro gestione azzerando nei limiti del possibile lo smaltimento finale.

I principi chiave dell’economia circolare includono:

  1. Progettazione circolare: La progettazione dei prodotti è realizzata in modo che siano facili da riparare, riutilizzare e riciclare. Si punta a minimizzare l’uso di materiali vergini e a incoraggiare l’uso di materiali riciclati o riciclabili.
  2. Uso efficiente delle risorse: L’obiettivo è massimizzare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali compresa l’energia, evitando lo spreco e promuovendo la condivisione e l’economia collaborativa.
  3. Riuso e riparazione: Si incoraggia il riuso dei prodotti, sia attraverso il mercato dell’usato che attraverso la riparazione e il recupero dei componenti, prolungando così la loro vita utile.
  4. Riciclo e recupero: Si promuove il riciclo dei materiali e la loro reintroduzione nella catena produttiva, riducendo così la necessità di nuove risorse vergini.
  5. Economia collaborativa: Si incoraggia la condivisione di beni e servizi tra individui (sharing), aziende e comunità, riducendo la domanda di nuovi prodotti e risorse.
 

L’economia circolare offre una soluzione pratica per affrontare le sfide ambientali e sostenere la transizione verso un futuro più sostenibile. Essa si concentra sulla creazione di valore economico, sociale e ambientale, promuovendo una maggiore resilienza e un uso più consapevole delle risorse disponibili. L’adozione di questo modello richiede una collaborazione tra governi, imprese, comunità e consumatori per favorire un cambiamento positivo e duraturo nell’approccio al consumo e alla produzione.

Safe Green supporta le imprese e non solo verso questo nuovo modello di crescita economica, per coniugare tutela ambientale, efficienza nell’uso del capitale naturale, promuovere e applicare innovazione e best practies, creare ricchezza e competitività sui mercati, qualità dei territori e buona economia, responsabilmente e socialmente orientata.

È a fianco dei propri Clienti per passare da un modello economico tradizionale a uno circolare che comporta una riorganizzazione dei processi produttivi e lavorativi e, più in generale, una “riconversione” aziendale, con un impatto a livello organizzativo interno, amministrativo, fiscale e tributario. Quindi l’implementazione di un modello ESG – Environmental, Social, e Governance – le tre dimensioni fondamentali integrate per verificare, misurare, controllare e sostenere la complessa sfida di un’impresa, o di una organizzazione, verso la circolarità e la sostenibilità.

Safe Green è altresì in grado, con esperienza maturata sul campo, di fornire assistenza, consulenza e formazione ad enti pubblici, associazioni di rappresentanza collettiva, organizzazioni no profit e del terzo settore per le funzioni che ad essi competono quali attori della rivoluzione dell’economia circolare.

I professionisti di Safe Green offrono consulenza e assistenza giudiziale e stragiudiziale, civile o penale o amministrativa, in diverse materie relative alla transizione green sia per le imprese che vi si indirizzano (imprese go green) sia per le imprese che svolgo attività diretta nei settori interessati dalla gestione dei rifiuti (imprese green), sia, come detto, per altri soggetti pubblici e privati.

I settori e le procedure oggetto di intervento possono essere, in via non esaustiva:

  • Regolazione nei Piani pubblici di gestione dei rifiuti, azioni e modelli di prevenzione.
  • Pianificazione aziendale nella gestione dei rifiuti e connesse responsabilità.
  • Gestione rifiuti e impianti, autorizzazioni, analisi e revisioni di conformità.
  • Albo Gestori Ambientali
  • Sistema delle garanzie da prestarsi alle Pubbliche Autorità.
  • Regime dell’End of Waste e dei Sottoprodotti.
  • TARI e imposizioni sui rifiuti
  • Discariche, recuperi in attività estrattive, gestione di terre e rocce da scavo.
  • Specifici profili dei RAEE, Rifiuti sanitari, Rifiuti organici – agricoli o da potatura – composting, biodigestione, rifiuti da costruzione e demolizione.
  • Trasporti transfrontalieri rifiuti.
  • Azioni e modelli di innovazione e riconversione di processi produttivi e modelli organizzativi.
  • Danno ambientali e responsabilità contrattuale da gestione di rifiuti.
  • Procedure di bonifica e riconversione delle aree.

Professionisti di Riferimento

Corrado Carrubba

Massimo Zortea

Fernando Petrivelli

Silvia Misirocchi