Ore: -

Economia circolare in Europa: una consultazione pubblica per guardare ancora più lontano

A distanza di dieci anni dall’avvio del grande Pacchetto Economia Circolare, la Commissione Europea promuove un nuovo sforzo su larga scala per portare ad un livello ancora più alto la capacità di costruire sistemi basati sulla circolarità.

Nel dicembre 2015 la Commissione aveva presentato un piano d’azione sull’economia circolare e quattro proposte di riforma legislativa: (a) la direttiva quadro sui rifiuti, (b) la direttiva sulle discariche, (c) la direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio; e (d) le direttive relative ai veicoli fuori uso, a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori nonché ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Il Piano si è poi concretizzato nell’adozione delle quattro Direttive ((UE) 2018/849(UE) 2018/850(UE) 2018/851 e (UE) 2018/852).

La Commissione europea, stimolata dalle crescenti sfide globali, intende ora andare ancora oltre e propone una nuova legge sull’economia circolare (Circular Economy Act) mediante una proposta di regolamento da elaborare entro fine 2026.

Gli obiettivi della nuova legge sull’ economia circolare

Lo scopo è di rafforzare la sicurezza economica e la competitività dell’UE, promuovendo al contempo una produzione più sostenibile, modelli di business basati sull’economia circolare e la decarbonizzazione. La legge faciliterà la libera circolazione di prodotti “circolari”, materie prime secondarie e rifiuti. Aumenterà inoltre l’offerta di materiali riciclati di alta qualità e stimolerà la domanda di tali materiali nell’UE.  

Questa visione strategica era stata preannunciata già a luglio 2025 negli Orientamenti Politici per la prossima Commissione Europea 2024-2029: “Gli interventi per decarbonizzare l’economia saranno parte integrante del costante avvicinamento a un modello di produzione e di consumo più sostenibile, che consentirà di mantenere più a lungo il valore delle risorse nella nostra economia. Sarà questo l’obiettivo di una nuova normativa sull’economia circolare, che contribuirà a generare la domanda di materiali secondari sul mercato e a creare un mercato unico dei rifiuti, in particolare per le materie prime critiche” –

La proposta fa seguito alle raccomandazioni dei rapporti Letta e Draghi, delle dell’industria (nella Dichiarazione di Anversa), del Consiglio europeo (Dichiarazione di Budapest) e del Parlamento e rappresenta un passo significativo nel processo di valutazione d’impatto, che consentirà alla Commissione di raccogliere contributi da un’ampia gamma di parti interessate e dal pubblico in generale, comprendendo così meglio i colli di bottiglia e le opportunità per una più ampia diffusione dell’economia circolare.

La legge sull’economia circolare contribuirà alle ambizioni espresse nella Bussola della Competitività e nel Clean Industrial Deal di rendere l’UE leader mondiale nell’economia circolare entro il 2030 e di raddoppiare il tasso di circolarità dell’UE.

La Consultazione pubblica in tema di economica circolare

Al fine di raccogliere quanti più utili elementi, informazioni, suggerimenti e proposte, la Commissione lancia una proposta di consultazione pubblica, secondo un meccanismo partecipativo ormai collaudato. La consultazione intende consentire a tutte le parti interessate, le autorità pubbliche, le imprese, gli enti della società civile e i singoli cittadini possano fornire le proprie opinioni, prove ed esperienze in materia di circolarità nel mercato unico.

L’iniziativa permetterà inoltre alla legge sull’economia circolare di allinearsi alle principali iniziative dell’UE, come la Bussola della competitività, la Strategia per il mercato unico, il Piano d’azione per l’acciaio e i metalli, e all’attuazione delle normative pertinenti recentemente adottate, come il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili, il Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio e la Legge sulle materie prime critiche.

Tutte le parti interessate sono invitate a partecipare alla consultazione online tramite il portale “Have Your Say”. È sufficiente rispondere in una qualsiasi lingua ufficiale dell’UE al questionario online utilizzando il proprio account di un social media.

Attenzione alla scadenza: 6 novembre 2025.

Avv. Massimo Zortea